sabato 3 novembre 2007

Sull'efferato omicidio di Tor Quinto: l'ennesimo martire vittima del Sistema + tanta ipocrisia e lacrime di coccodrillo








Pubblicato in Fatti d'Europa il 2/11/2007


Purtroppo Giovanna Reggiani, la donna 47enne rapinata e seviziata da uno zingaro di nazionalità romena nella zona di Tor Quinto (Roma), ci ha lasciato. Nicolae Romulus Mailat è il nome dell'aggressore 24enne.

L'accaduto ha suscitato improvvisamente un'ondata "giustizialista" (soprattutto in alcuni degli ambienti "progressisti" attualmente al governo) come non si era mai visto prima in Italia. Nella serata di mercoledì 31 ottobre il governo decide di approvare con decreto (non per via parlamentare quindi) il pacchetto sicurezza. Disco verde al governo perfino da parte dell'irriducibile invasionista d'Italia, tale ministro Ferrero. Il presidente del Consiglio Romano Prodi si mette subito in contatto telefonico con il primo ministro rumeno,
Calin Popescu Tariceanu, per concordare misure eccezionali di contrasto alla criminalità romena e di rimpatrio dei cittadini romeni. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha firmato ieri mattina il decreto che prevede l’espulsione dei cittadini comunitari che rappresentino un pericolo per la sicurezza pubblica. Le autorità assicurano che tra qualche giorno le baracche in prossimità della stazione di Tor Quinto, presso le quali aveva trovato rifugio lo zingaro, verranno rase al suolo e che la stessa sorte toccherà agli altri campi abusivi lungo il Tevere. Il sindaco della decadente Roma, Walter Veltroni, ha deciso di far giocare il derby Roma-Lazio con il lutto al braccio (decisione maturata addirittura prima che la donna morisse).

Qualcuno potrebbe forse pensare che noi esclameremo con un bel "oh, finalmente!". Ma non è così. No, perché non possiamo non ravvisare più di una nota stridente nelle reazioni del mondo politico e dei mezzi di informazione. Procedendo per punti, proviamo a spiegare perché tutto questo né ci convince né tantomeno può esser considerato risolutivo del problema che a noi sta più a cuore: la morte etno-culturale dell'Italia (quella vera, non la "nuova Italia" voluta e preconizzata dai mondialisti di ogni ordine e grado!).

1)
Innanzitutto, visto il nuovo clima di "caccia alle streghe" avente per bersaglio la comunità rumena residente in Italia, noi affermiamo la necessità di operare una doverosa distinzione tra zingari, molto spesso di nazionalità rumena (proprio come l'assassino di Giovanna Reggiani), e Romeni autoctoni in tutto e per tutto europei, etnicamente e culturalmente. Perché questa distinzione? Per razzismo? No signori, la loro estrema diversità è un dato di fatto, al di là di quello che è scritto nei documenti alla voce "cittadinanza" o "nazionalità"...

2)
Tenendo conto della suddetta distinzione e considerando che i Romeni sono la comunità straniera più numerosa in Italia, è bene ridimensionare le accuse mosse a loro carico sulla base dei dati relativi alla criminalità; intendiamo sostenere, a buon diritto, che se i Romeni delinquono di più è perché sono i più numerosi (il 15,1% degli stranieri in Italia) e perché le loro statistiche del crimine sono "falsate" per eccesso dai molti rom di nazionalità rumena. Sarebbe interessante, oltre che giusto, elaborare dati separati per l'uno e per l'altro gruppo etnico. Per conoscere le cifre dettagliate del rapporto 2006 sulla criminalità si veda questo articolo nel blog Euro-Holocaust.

3)
Potrebbe sembrare strano sentir parlare all'improvviso di rimpatri ed espulsioni, due parole quasi tabù fino a pochi giorni fa ed ora ripetute con forza da esponenti del governo e da prefetti. Qualcuno dell'attuale maggioranza si azzarda ad invocare il "pugno duro", la "severità": fra questi, Walter l'Africano, che usa toni insolitamente duri, si precipita di qua e di là, rilascia dichiarazioni, assume il comando delle operazioni, parla di espulsioni, di "iniziative straordinarie", di "urgenza sul piano legislativo". Come mai un tale allarmismo "a scoppio ritardato"? Dove erano i vari Veltroni e compagnia quando lo stupratore e/o l'assassino non era il rumeno (arrivato dopo) bensì il nordafricano, il nigeriano o l'albanese? Perché ad un tratto si minacciano espulsioni per i cittadini comunitari quando sarebbe stato più giusto e logico, specie dopo la creazione dell'Unione Europea, iniziare con le espulsioni degli extracomunitari (africani, asiatici e sudamericani)? Noi pensiamo che questo allarmismo sia funzionale a quella ideologia multietnicista di annientamento dei popoli europei, essendo stato scelto come capro espiatorio un gruppo etno-culturale europeo a noi certamente molto più affine (ripeto, zingari a parte) di quanto non lo siano africani o asiatici vari.

4) Alla luce di queste nostre considerazioni, è bene precisare che per noi l'allontanamento dei cittadini comunitari (quindi anche romeni) colpevoli di crimini non è in sé una misura ingiusta (anzi, tutt'altro), ma diventa fortemente sospetta quando la "minaccia" sembra rivolta solo o preferibilmente agli immigrati europei piuttosto che ai non-europei. In altri termini, gradiremmo che oggetto di rimpatri (quanto più massicci possibili) fossero per primi i cittadini extracomunitari (+ gli zingari), poi, eventualmente, la restante immigrazione europea. Perché secondo noi, alla faccia del neo-egualitarismo globalista, gli immigrati non sono tutti uguali...

5)
Detto questo, come già fatto in passato (vedere 1, 2 e 3), noi continueremo a denunciare le attività illecite e criminose, o più o meno "dannose", anche degli immigrati europei presenti sul nostro suolo, prendendo incondizionatamente le difese degli autoctoni italiani.

6)
In alcuni blog è stato fatto giustamente notare un dettaglio di non poco conto, che avrà certamente favorito la grande risonanza data al caso: l'alta posizione sociale di Giovanna Reggiani, moglie di un ufficiale della Marina. Sì, è vero, un risalto notevole fu dato dai mezzi di informazione anche al caso dell'umile Vanessa Russo, ma non seguì nessuna mobilitazione di tipo politico, nessun "pugno duro"... Attenzione, con questo non intendiamo minimamente abbassare il livello di tragicità dell'accaduto (non a caso Giovanna da oggi entra a far parte della nostra categoria "martiri", come tutte le altre vittime), ma non possiamo fare a meno di rimarcare il noto modus operandi della Casta. Inutile aggiungere altro.

Fonti:
1. La Stampa
2. RaiNews24
3. la Repubblica.it
4. NoReporter.Org

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